Dallo sbagliare a posizionare i dispositivi smart all’acquisto errato dei device, ecco gli errori da non commettere quando si vuole realizzare una smart home
I dispositivi per la smart home possono davvero semplificarci la vita in casa, renderla più piacevole e persino più sicura e, soprattutto aprirci le porte a servizi in cloud sempre in evoluzione. Tuttavia, per costruire una smart home che funzioni bene e che non presenti problemi con i vari dispositivi è necessario evitare alcuni errori. Delle volte si tratta di errori abbastanza banali, mentre in altri casi sono abbastanza gravi da mettere in rischio la sicurezza della nostra abitazione. Chi non è molto ferrato sull’argomento, ad esempio, fa spesso acquisti sbagliati oppure imposta in modo non corretto i dispositivi per la smart home. Ecco i sei errori più frequenti che possono trasformare una smart home in un inferno tecnologico.
Sbagliare la posizione dei dispositivi smart
I dispositivi smart vanno raggruppati per funzione e posizione. L’esempio classico è quello delle lampadine smart: molto probabilmente in un salone ce ne vorranno almeno due o tre per illuminare tutta la stanza. Se non le raggruppiamo, però, dovremo comandarle ad una ad una e pronunciare tre comandi per l’assistente vocale. E se già questo è scomodo per l’accensione e lo spegnimento, figuriamoci quando si tratta di abbassare o alzare il livello di luminosità nella stanza. Meglio creare un gruppo di tutte le smart bulb del salone. E meglio ancora chiamarlo “lampade salone“, perché altrimenti la confusione regnerà sovrana quando i diversi componenti della famiglia dovranno chiedere all’assistente “accendi lampade 1” o “accendi lampade 2“.
Se configuriamo a dovere lo smart speaker, poi, potremo anche evitare di pronunciare il nome del gruppo: con un semplice “accendi le luci” verranno accese tutte quelle presenti nella stanza. Ma cosa succede se in quella stanza non c’è uno smart speaker?
Troppo pochi smart speaker
Anche se la nostra casa non è grandissima, difficilmente ci basterà usare un solo smart speaker. Rassegniamoci al fatto che ne dovremo comprare più di uno o, semplicemente, il device piazzato in salotto non ci sentirà quando saremo in camera da letto. L’ideale è acquistare uno smart speaker dalle funzionalità complete per la stanza più vissuta, per poi abbinargli uno o più smart speaker di base (per capirci dei Google Home Mini o degli Echo Dot) nelle altre stanze.
Smart speaker di marche diverse
È ragionevole, e quindi assolutamente consigliato, scegliere un brand e di affidarsi solo e soltanto a quello: non comprare mai smart speaker di diversi produttori da usare in diverse aree della casa, il risultato sarebbe una gran confusione. Pensateci: a chi piacerebbe dover dire “Hey Google” in cucina e “Hey Siri” in soggiorno? Anche perché, se cucina e soggiorno sono vicine, potrebbe persino capitare che diciamo “Hey Siri” in cucina e Siri ci risponde in soggiorno. Vale il consiglio di prima: uno smart speaker evoluto al centro della casa e un “fratello piccolo” dello stesso ecosistema nelle altre stanze.
Troppe app di troppi produttori
Il discorso sulle marche degli smart speaker si può estendere anche agli altri dispositivi della casa intelligente. Se compreremo prodotti di marche diverse, saremo costretti a installare un’app per ogni marca per programmarli e configurarli tutti. Nel giro di poco il nostro smartphone sarà pieno zeppo di app di controllo per smart device. Il consiglio, quindi, è di nuovo quello di scegliere un produttore e affidarsi il più possibile ai suoi prodotti. Oppure potremo adottare una seconda strategia: comunicare con i dispositivi attraverso protocolli standard. Ciò ci semplificherà la vita, ma potrebbe rendere inutilizzabili alcune funzioni di determinati smart device.
Luci smart senza interruttori smart
Per quanto la vostra famiglia possa essere smart, ci sarà sempre qualcuno che, uscendo da una stanza, in modo quasi automatico spegnerà l’interruttore della luce. Il problema, però, è che se quell’interruttore non è smart anche la lampadina perde l’intelligenza: quando l’interruttore sarà spento, infatti, la lampadina non riceverà più elettricità e non potrà essere più accesa da un comando vocale o da un’app. Per questo è necessario installare anche gli appositi smart switch, che sono programmabili tanto quanto le lampadine. Ma, attenzione: i collegamenti elettrici di questi interruttori smart non sono alla portata di tutti gli elettricisti. Quindi rivolgetevi a chi ha esperienza specifica su questi prodotti.
Esagerare con l’hardware
È vero che non dobbiamo comprare poche lampadine, né solo uno smart speaker. Ma è anche vero che non è il caso di comprare qualunque cosa purché sia smart. Semplificare e razionalizzare rende la casa ancora più intelligente: meglio comprare solo gli apparecchi che ci torneranno realmente utili. Tanto, in futuro, ci sarà sempre tempo per aggiungere altri smart device, uno alla volta.