L’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus Sars-CoV-2 ha portato con sé numerose domande sulla malattia Covid-19, sul microrganismo che la provoca e su quali sono i comportamenti da seguire per evitare il contagio. Per cercare di chiarire alcuni dei dubbi più comuni, Sky TG24 ha intervistato Pier Luigi Lopalco, epidemiologo e professore di Igiene all’Università di Pisa.
Come si trasmette il Coronavirus?
Lopalco: “La via principale con cui questo virus si trasmette sono le goccioline del respiro che vengono emesse da un soggetto, soprattutto nel momento in cui compaiono i primi sintomi, e respirate da chi gli sta vicino. Purtroppo anche chi non ha i sintomi può essere contagioso, quindi bisogna stare attenti alla vicinanza tra una persona e l’altra. Ecco perché è necessario cercare di stare almeno a un metro l’uno dall’altro”.
Perché è stata bandita la stretta di mano?
Lopalco: “Perché le persone sono abituate a tossire nella mano, quindi stringendo quella di qualcun altro e toccandosi la bocca o il naso sarebbe potrebbe verificarsi la trasmissione indiretta del virus”.
Si può trasmettere attraverso il cibo?
Lopalco: “No. Il cibo non è in questo momento un veicolo importante per la trasmissione”.
I vaccini contro l’influenza proteggono da questo virus?
Lopalco: “Purtroppo no. Il coronavirus è completamente diverso dal virus dell’influenza, per cui gli anticorpi che noi sviluppiamo quando ci vacciniamo per l’influenza non hanno nessun effetto nei suoi confronti”.
Gli animali domestici possono ammalarsi e trasmettere la malattia?
Lopalco: “No. Anche se in alcuni animali da compagnia è stata trovata, attraverso delle tecniche molto sensibili, la presenza del virus, ciò non significa che possano trasmetterlo all’uomo”.
Quanto sopravvive il virus sulle superfici?
Lopalco: “Il virus sulle superfici può sopravvivere anche a lungo ed è possibile riscontrarne la presenza tramite l’utilizzo di metodi analitici molto sensibili. Tuttavia, è importante tenere presente che il contatto con le superfici contaminate, come le maniglie delle porte toccate da tante persone, non rappresenta la principale fonte di trasmissione. Lavandosi spesso le mani è possibile limitare al minimo questa possibilità di contagio”.
È meglio lavarsi le mani o optare per un gel igienizzante?
Lopalco: “Lavarsi a lungo le mani mani con acqua, possibilmente un po’ calda, e sapone è l’ideale, ma naturalmente quando si è fuori casa è possibile optare per il gel igienizzante”.
È opportuno lavare gli indumenti? E le scarpe?
Lopalco: “Dobbiamo mantenere un buon livello di igiene, ma è una raccomandazione che vale sempre e non solo in questa situazione. Lasciare le scarpe fuori da casa è sempre una buona abitudine, perché sulla suola possono accumularsi tanti microrganismi”.
Quanto sono utili le mascherine? E a chi?
Lopalco: “Esistono due tipi diversi di mascherine. Le mascherine chirurgiche servono per evitare di contaminare l’ambiente esterno ed è per questo che vengono utilizzate all’interno delle sale operatorie. Le mascherine con filtro, invece, devono essere utilizzate dagli operatori sanitari, esposti a un rischio molto alto, per proteggere sé stessi. Non servono a chi deve semplicemente uscire di casa. Chi deve assistere una persona anziana può indossare una mascherina chirurgica per limitare le occasioni di contagio”.
I guanti, invece?
Lopalco: “I guanti non servono al cittadino comune, anzi possono anche essere controproducenti, perché le mani si lavano, ma i guanti no. Se li usiamo per svolgere un’operazione, dobbiamo gettarli subito dopo e evitare di indossarli troppo a lungo, perché possono diventare un veicolo di infezione. Direi di lasciare l’uso dei guanti agli operatori sanitari”.
Qual è la giusta distanza da mantenere?
Lopalco: “Una distanza di un metro è sufficiente, l’importante è tossire o starnutire nella piega del gomito per evitare che le goccioline del respiro possano raggiungere le altre persone”.
Quali precauzioni deve seguire chi lavora in un ufficio?
Lopalco: “Evitare il contatto diretto, cercare di restare a distanza, areare l’ufficio e lavarsi spesso le mani”.
Come dobbiamo comportarci in auto quando non siamo soli?
Lopalco: “Sull’auto non è possibile mantenere la distanza di un metro, quindi viaggiare in due rappresenta una possibile occasione di contagio”.
Aprire le finestre e areare gli spazi è utile?
Lopalco: “Assolutamente sì. In casa dobbiamo mantenere un livello normale di pulizia e di igiene. È più che sufficiente per superare bene questo momento”.
È possibile fare una passeggiata o dello sport all’aperto?
Lopalco: “È possibile farlo, magari per portare a spasso il cane. L’importante è mantenere la giusta distanza dalle altre persone.”
È vero che lo sport fa male?
Lopalco: “Lo sport in solitaria si può continuare a praticare. Ovviamente bisogna evitare le attività di squadra. Lo sport non è un fattore di rischio per il corona-virus”.
È possibile donare il sangue in sicurezza?
Lopalco: “Assolutamente sì. La donazione viene normalmente fatta in estrema sicurezza, perché col sangue si possono trasmettere varie malattie infettive. Il personale conosce benissimo queste patologie e fa in modo che la donazione sia un atto assolutamente sicuro”.
È vero che la vitamina C protegge dal virus?
Lopalco: “Se fosse vero, in questo momento ci sarebbero distributori automatici di vitamina C nelle strade. È ovvio che non sia vero”.
Bevande calde o alcoliche hanno poteri terapeutici?
Lopalco: “Le bevande calde e l’alcol non hanno nessun effetto sul virus”.
Trattenere il respiro è un test valido per sapere se si è contratto il virus?
Lopalco: “Assolutamente no”.
Quali sono i sintomi del Covid-19?
Lopalco: “La maggior parte dei soggetti infettati ha una sintomatologia estremamente lieve, simile a quella di un raffreddore. Altre volte si verifica una sindrome simil-influenzale (febbre, mal di testa, malessere generale). Altre volte questa sintomatologia si aggrava: la febbre diventa più alta e si hanno i segni di una polmonite. La malattia che più temiamo da infezione da coronavirus è proprio la polmonite virale, che si manifesta con tosse secca e insistente, oltre a mancanza di respiro. Quest’ultimo sintomo è il segno che bisogna andare in ospedale”.
Si possono confondere i sintomi del Covid-19 con quelli dell’allergia
Lopalco: “No, chi è allergico generalmente conosce bene i propri sintomi. I sintomi dell’infezione da coronavirus sono diversi”.
Dove posso fare il tampone
Lopalco: “Il tampone si fa dietro prescrizione medica precisa. Esistono delle linee guida che ha emanato il ministero della Salute, che tutte le regioni hanno recepito. Il tampone si fa quando è necessario ed è il dipartimento di prevenzione a contattare chi deve farlo”.
È sicuro al 100%?
Lopalco: “Sicuro dal punto di vista dell’esecuzione ovviamente sì. I falsi positivi sono rarissimi. Se viene fatto al momento giusto, il risultato del tampone è assolutamente attendibile”.
Come faccio a sapere se ho contratto la malattia senza sintomi?
Lopalco: “Se non ho sintomi non posso saperlo. Se sono stato a contatto con un soggetto contagiato dal coronavirus devo avvisare le autorità competenti: saranno loro a decidere che percorso intraprendere.
Che cosa devo fare nel momento in cui riconosco i primi sintomi?
Lopalco: “Se si hanno dei sintomi simil-influenzali bisogna immediatamente contattare le autorità sanitarie, perché è possibile che si tratti di un’infezione da corona virus”.
Quando si è contagiosi?
Lopalco: “Si è contagiosi sicuramente quando si hanno i sintomi. Si può essere contagiosi anche durante il periodo di incubazione del virus e dopo che sono passati i sintomi”.
Esistono portatori sani?
Lopalco: “Possono esserci dei portatori che sono contagiosi e non svilupperanno mai i sintomi o li svilupperanno in una forma molto lieve”.
Il virus è pericoloso solo per gli anziani?
Lopalco: “Il virus causa un’infezione che può trasformarsi in una malattia “banale” o evolvere verso una polmonite. Questa evoluzione diventa più probabile con l’aumentare dell’età. Nei bambini è rarissima e nei ragazzi è molto rara. Se si manifesta in un paziente adulto in buona salute, con le dovute cure può sparire senza lasciare traccia di sé, ma quando colpisce un soggetto anziano può essere anche letale”.
Quella provocata dal Covid-19 è una polmonite diversa da quelle a cui eravamo abituati in passato?
Lopalco: “Il virus è nuovo, ma la malattia che causa è conosciuta. L’importante è ridurre il contagio per evitare che ci siano troppi pazienti con polmoniti virali”.
Cosa succede se ci si ammala in gravidanza?
Lopalco: “La buona notizia è che le e donne infette non trasmetto l’infezione al nascituro. Chi sta portando avanti una gravidanza deve però avere una particolare cautela, perché questo virus può causare una malattia febbrile”.
Quali rischi ci sono per i bambini?
Lopalco: “I casi di bambini che hanno avuto una malattia grave sono pochissimi. Però i bambini si possono infettare ed è per questo che siamo sempre stati favorevoli alla chiusura delle scuole per limitare la circolazione del virus”.
Quali sono le cure per il coronavirus?
Lopalco: “Al momento la terapia è la stessa utilizzata per il trattamento delle polmoniti virali. Ovviamente, man mano che si studia questa malattia vengono fuori delle proposte. Per esempio, recentemente è stata lanciata la proposta di utilizzare una particolare molecola in grado di bloccare la reazione infiammatoria in alcuni pazienti. Purtroppo questa non è una cura per il coronavirus: è un farmaco che si può utilizzare utilmente solo in un particolare gruppo di pazienti”.
Si muore per la malattia o con la malattia?
Lopalco: “Nei pazienti anziani, magari già ricoverati in ospedale per altri motivi, il coronavirus è una concausa della morte. L’infezione può accelerare il decorso di una malattia preesistente”.
Dopo quanto tempo una persona malata non è più contagiosa?
Lopalco: “Questo, purtroppo, non lo sappiamo con sicurezza. Quel che è certo, è che finché un paziente risulta positivo al coronavirus deve restare in un ambiente protetto ed evitare contatti con le altre persone”.
Ci si può riammalare?
Lopalco: “Al momento non ci sono informazioni certe a riguardo. È un aspetto che dovremo valutare man mano che conosceremo meglio questo virus”.
Quando sarà pronto un vaccino?
Lopalco: “Sono già pronti dei prototipi. Saranno però necessari mesi di sperimentazione sugli animali e sull’uomo per valutarne l’effettiva efficacia. In seguito, sarà necessario creare degli impianti per la produzione su larga scala del vaccino. Non credo che sarà possibile avere un vaccino per tutti gli abitanti del pianeta prima di un anno”.
Pare che in Inghilterra vogliano affidarsi all’immunità di gregge, che ne pensa?
Lopalco: “Si tratta di un discorso delicato. Non sappiamo bene cosa volesse dir il primo ministro inglese. Probabilmente è stato frainteso. Non posso credere che gli epidemiologi inglesi abbiano proposto una teoria di questo genere. Se lasciamo un virus libero di circolare, a un certo punto avrà contagerà l’80% della popolazione e creerà un’immunità di gregge, lasciandosi però alle spalle una quantità di morti e feriti non indifferente. È chiaro che non è una strada percorribile. Inoltre, non conosciamo neanche l’immunità a lunga distanza che lascerà questo virus. Potrebbe mutare e causare un’altra epidemia dopo un anno o due”.
Il caldo distrugge il virus?
Lopalco: “Non sappiamo quanto il clima estivo possa rallentare il contagio. Ci aspettiamo un rallentamento del contagio durante l’estate, come avviene anche per le altre malattie respiratorie. Sicuramente i climi tropicali possono impedire una circolazione elevata del coronavirus”.
Quanto tempo durerà questa emergenza?
Lopalco: “È una domanda da un milione di dollari. Dobbiamo seguire l’andamento delle curve epidemiche e fare di tutto per rallentare la corsa di questo virus. Quando finirà lo diremo guardando i dati. È davvero impossibile fare delle previsioni”.